domenica 29 gennaio 2012

YEMEN

Siamo arrivati al 2012 !!
E' passato un po' di tempo dal mio ultimo post e sono successe tantissime cose fra le quali e piu' importante la Rivoluzione in Libya della quale sono stato direttamente coinvolto visto che mi trovavo li' e che son dovuto scappare imbarcato all'ultimo momento in un C130 dell'aereonautica militare italiana il 24 febbraio del 2011.....spaventosa esperienza che non dimentichero' e di cui prometto di ritornare a scrivere... Per ora vi propongo un brano scritto nel lontano 1979 che rispecchia bene questo mondo arabo per noi difficile da comprendere.......


SANA’A (YEMEN ARAB REPUBLIC) 24/12/1979
-24 di Dicembre 1979 -,vigilia di un Natale che qui in Yemen non e’ sentito.
Caldo,polvere,deserto,sporcizia,gente multicolore che si sposta gridando e gesticolando,automobili fracassone,marciapiedi senza asfalto, cumuli di macerie dappertutto,soldati in ogni angolo,donne velate di nero,uomini in gonnella che portano grandi coltelli ricurvi che spuntano dal largo cinturone,cammelli,cani,asini,ragazzini sudici,tutto mescolato nel grande calderone quale e’ Sana’a ,la capitale,caos infernale sotto tutti i punti di vista.La vita di ogni giorno e’ dovuta al volere di Allah e percio’ tutto si adegua a questa legge.Niente e’ sicuro,niente e’ programmato.Tutto prosegue nell’ incertezza e nell’anarchia. Negli angoli bui delle tortuose stradine della citta’ vecchia,cinta da mura di fango,un tempo splendenti delle ricchezze della Regina di Saba,occhi curiosi ti scrutano e denti verdastri resi tali dal continuo masticare le foglie del cat ,si schiudono in sorrisi pieni di antica timidezza.Fini profumi di incenso e tabacco si mescolano a nauseabondi odori di carne putrefatta e scoli di fogne a cielo aperto.
La civilta’, arrivata da pochissimo tempo,sembra quasi che abbia portato solo male,invece di benessere. Tutto si confonde,tutto e’ reso piu’ difficile in questo mondo che ha per data il 1400 ma che si affaccia bruscamente al 2000. Si raggiunge l’assurdo quando si nota spuntare dalle case di fango e pietra l’antenna della televisione ,magari alimentata da una vecchia batteria dell’auto,o quando si entra nella citta’ vecchia e nei bugigattoli strettissimi e sporchi che fungono da negozi,si trova il telefono perfettamente funzionante,e,ancora,si puo’ trovare tutto quello che uno possa desiderare,ogni sorta di articoli,tutti stipati alla rinfusa uno sopra l’altro e importati da ogni parte del mondo.
Yemen, terra di pietra,una volta fertilissima.
Yemen,terra di donne velate di cui si possono ammirare solo gli stupendi occhi,velate per gelosia dagli uomini che al tempo delle invasioni Turche,per sottrarre il fascino delle loro donne agli occhi avidi degli invasori,le hanno velate,e da quel giorno,di generazione in generazione,si sono tramandati quell’usanza ancor difficile da estirpare.
Yemen, terra di contrasti,terra ancor oggi piena di origini e tradizioni misteriose.Terra da ammirare per la sua intensa e frenetica corsa alla civilta’ perduta secoli addietro.
Si puo’ parassodalmente affermare che in questo caotico sistema di vita c’e’ un filo logico che portera’ questo paese a ridiventare ricco e civile.
Solo la pazienza puo’ aiutarci a scoprire le bellezze di questo Paese,cosi’tragicamente nascoste dal disordinato e veloce incalzare della cosidetta civilta’ europea.